Smart City hic et nunc – Corsico: un Comune all’avanguardia

Intervista con il Dottor Marco Papa – Dirigente Settore Sviluppo di Comunità – Responsabile della Trasparenza 

Oggi i comuni operano a tutti gli effetti come vere e proprie aziende capaci di ragionare in termini di fatturato, di bilancio, di riduzione degli insoluti, per garantire il benessere del Comune e della comunità di riferimento, facendo proprie le forti indicazioni della Comunità Europea localizzate nella realtà italiana che le coniuga con le proprie aspirazioni e necessità specifiche. Alcuni Comuni sono più pronti di altri, ma per la capacità oramai consolidata di fare rete, le competenze e le scelte si moltiplicano e si propagano a macchia dolio, accogliendo le nuove istanze e le nuove sfide.

Da diversi anni capace interprete delle tendenze tecnologiche orientate allAgenda Digitale di scelta e consistenza europee, il Comune di Corsico è un Comune innovatore per tendenza e pregresso; da diversi anni ha infatti digitalizzato i servizi erogati alla cittadinanza, in particolare relativamente ai Servizi a Domanda Individuale, modificando progressivamente la fisionomia e la modalità di erogazione del servizio per facilitare sia la fruizione da parte dei cittadini, sia il lavoro del proprio organico di addetti al servizio, dal personale ausiliario agli impiegati comunali. Riducendo inoltre la consistenza degli insoluti.

Il passaggio a scelte tecnologicamente sempre più attuali hanno reso il Comune di Corsico il Comune innovatore di oggi, primo Comune in Italia a partire con Progetti e Soluzioni come Partner Tecnologico e a collegarsi con EasyBridge al Nodo dei Pagamenti di AgID.

Il Dottor Marco Papa Dirigente del Settore Sviluppo di Comunità, del Comune di Corsico ha sempre operato in direzione della crescita digitale ritenendo lottica Smart City lopportunità irrinunciabile per il suo Comune. Trovando inoltre nella modalità digitale una forma di controllo anche dal punto di vista di regolarità delle transazioni di pagamento, per ottenere facilmente rendicontazione e riconciliazione.

Dottor Papa, quali sono state le maggiori difficoltà che ha dovuto superare?

Partivamo da una situazione con forti criticità. Avevamo una media annua di insolventi di circa il 12%. Voi direte: “ma che c’entra quanti sono gli insolventi con un sistema di pagamento?”. Provo a spiegarvelo, perché in qualche modo a distanza di un anno si è dimostrato. L’amministrazione comunale mi affidò a gennaio del 2016 questa problematica. Si doveva intervenire per aggredire quel dato. L’idea era che quel dato comprendesse sicuramente famiglie in difficoltà. Ma altrettanto sicuramente era anche composto da qualcuno che se ne approfittava e da qualcun altro che era in difficoltà col sistema di pagamento. Partivo anche da un’ipotesi connessa a tante esperienze personali. A quanti è capitato di dimenticarsi di andare in posta o in tesoreria a pagare il MAV per i servizi scolastici, trovandosi poi a pagare cifre che non erano più solo il costo mensile, ma anche il costo di due o tre mensilità?

A quel punto l’amministrazione decise di adottare misure drastiche di non erogazione del servizio per gli appartenenti al secondo gruppo (gli approfittatori), mentre per il primo (quelli in difficoltà) ha attivato i servizi sociali e le misure di esonero nel caso di problematicità accertata. Per quanto riguarda il terzo gruppo (i non pagatori “indotti” dal mezzo – ma comunque non giustificati) ho pensato che un sistema più amichevole potesse costituire una spinta “gentile” verso la regolarità nei pagamenti e un incentivo a non sbagliare.

Le difficoltà sono quelle connesse con l’introduzione di un cambiamento all’interno di un meccanismo ormai routinario. Si veniva dal pagamento dei servizi con i MAV e l’introduzione del nuovo sistema ha generato preoccupazioni sul lato sia organizzativo che nei confronti dell’utenza. Così siamo partiti in due tempi, all’inizio dell’anno scolastico con il sistema della ricarica presso sportelli del circuito Paytipper e con tre istituti Bancari. A parte qualche difficoltà col circuito bancario ( diciamo non “tecniche”, ma piuttosto di comunicazione interna ad esso) il problema è che sul territorio hanno aderito al sistema pochissimi operatori cosicché le famiglie hanno avuto poca libertà di scelta. Successivamente, ad aprile abbiamo introdotto anche la finestra del Nodo dei pagamenti PagoPa che ancora non ha al suo interno un gran numero di aderenti. All’interno dell’amministrazione abbiamo avuto il pieno sostegno del Sindaco Filippo Errante che è stato sempre pronto a “dare il La” sull’intero processo. Oltre a ciò anche la struttura, in primis la nostra Patrizia Avena e le nostre collaboratrici dell’ufficio educazione insieme alla PO Salvatore Beccaccini, ha ampiamente condiviso e accompagnato il processo.

Un’altra difficoltà, normale ma che deve essere costantemente monitorata per un suo miglioramento, è la connessione tra i cambiamenti, anche micro, del software e i nostri uffici. Sarebbe molto importante concordare ogni passo per evitare poi sorprese rispetto alla gestione quotidiana dei diversi output, nella fattispecie tutte le fasi di controllo del processo.

I cittadini hanno reagito positivamente all’innovazione?

Abbiamo lavorato con loro fin dall’inizio attraverso la collaborazione con le scuole per la parte della comunicazione del cambiamento che è avvenuta sistematicamente anche attraverso il sito istituzionale e gli altri mezzi di comunicazione, non ultimi gli avvisi consegnati agli scolari per le famiglie.

Oltre a ciò abbiamo organizzato una assemblea generale per spiegare il nuovo procedimento accompagnata dalla consegna di linee guida molto dettagliate. Inoltre, l’ufficio rette è sempre stato assolutamente a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Mi sento di dire che, al netto di “sfridi” fisiologici, il nuovo sistema a oggi è stato valutato positivamente dai cittadini. Nella quotidianità abbiamo compreso alcuni limiti che potranno col tempo essere affrontati. Ad esempio, la non possibilità di pagare con bonifico. Oppure, il problema delle commissioni bancarie a carico dei cittadini. Questo fa sì che a oggi, visto che con PagopA si pagano commissioni crescenti a ricariche crescenti, circa due terzi degli utenti preferiscono pagare ancora col sistema pre PagoPA (abbiamo, peraltro, registrato ancora la resistenza a usare la Carta di Credito).

Un altro indicatore positivo è che il nuovo sistema ha contribuito sensibilmente a ridurre gli insoluti nei pagamenti: infatti, tra le altre cose avere eliminato il cartaceo e il gesto fisico di recarsi allo sportello della tesoreria ha portato a un insoluto che oscilla tra il 4 e il 5%. Quindi confermando le ipotesi presentate nella prima risposta.

In sostanza mi sento di dire che un buon approccio prevede la costante disponibilità all’ascolto dei problemi che pongono i cittadini (anche con un help desk telefonico) e anche un supporto per coloro che vivono ancora il digital divide. In questo senso abbiamo messo a disposizione PC e operatori per accompagnare chi era in difficoltà.

Quali passi principali suggerisce ai colleghi dei Comuni italiani per accelerare il collegamento al Nodo dei Pagamenti?

Non ci siano ostacoli nell’accedere al Nodo. Garantito che abbiamo trovato un sostanziale supporto dal nostro Partner Tecnologico, non vedo quali possano essere i motivi per non partire. Naturalmente, a parte alcune resistenze di carattere “culturale” il cui superamento sarà fonte di soddisfazione.

Si ritiene soddisfatto dei raggiungimenti di oggi?

Sì, viviamo sempre con una certa ansia quando cerchiamo i report per la rendicontazione, ma poi abbiamo verificato che i problemi si possono sempre risolvere. Speriamo che ciò continui così.

E quali altre scelte importanti in ottica Smart City intende affrontare nel prossimo futuro?

Vorremmo proseguire con l’incremento dei servizi online nell’ambito del Piano Triennale: incrementare le iscrizioni, le domande, le istanze, i pagamenti che i cittadini possono fare nei confronti dell’Ente Locale.